Dialogo nel buio
Da anni ormai "Dialogo nel buio" sta girando il mondo, lasciando un’impressione profonda e duratura in persone di ogni età. Che cosa induce la gente a Milano, Parigi, Londra, Vienna, Tokio, Rio de Janeiro, Città del Messico, Amburgo o Francoforte a scoprire l’invisibile e a lasciarsi guidare da un cieco attraverso una mostra senza immagini?
Diamo un’occhiata nel buio. Il buio non è la condizione reale dei non vedenti, e sarebbe una semplificazione eccessiva credere che "Dialogo nel buio" possa simulare la cecità. Il buio è una metafora dell’emarginazione e della discriminazione di cui i disabili sono tutt’oggi vittima. Essere disabili significa soprattutto essere definiti a partire dai propri limiti e non avere le stesse possibilità che hanno le persone senza disabilità. Il buio rappresenta anche le paure che sono dentro di noi. E tuttavia il buio, come i 17 anni di "Dialogo nel buio" ci hanno insegnato, può anche essere uno straordinario strumento per comunicare e incontrarsi. Un luogo senza belle apparenze, dove il pregiudizio e la rapida occhiata sono impossibili: qui contano la voce, i contenuti, così come l’intuito e la disponibilità ad aiutare. Solo chi parla, esiste. Chi rimane silenzioso, scompare nell’oscurità impenetrabile. Questa è la ragione per cui in "Dialogo nel buio" l’attenzione è sul dialogo e non sull’esperienza del buio; dialogo con se stessi e con gli altri che ci hanno accompagnati nel viaggio attraverso l’oscurità, e dialogo con persone disabili. Basta spegnere la luce e i ciechi non sono più ciechi, e noi vedenti diventiamo ciechi e indifesi.
Perché dunque le persone intraprendono una simile esperienza? Innanzitutto, senza dubbio, per mettersi alla prova in un modo nuovo. E anche perché siamo stanchi del fuoco incrociato di immagini al quale siamo sottoposti ogni giorno. E ci si chiede anche quali sensi e percezioni siano assopiti dentro di noi. In questo i giapponesi non sono diversi dai messicani, né gli italiani dai tedeschi.
Andreas Heinecke, autore di "Dialogo nel buio"